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giovedì 16 maggio 2013

Proposta di collaborazione per la produzione del nuovo lavoro discografico.


   Art Express

è un ottetto residente in Sardegna ma idealmente proiettato su una più rappresentativa scena musicale internazionale.

Il suono “totale” di Art Express (un live oltre che un progetto discografico)


si manifesta nella sua interezza alla fine di un ascolto integrale e non frettoloso della scaletta da noi proposta per questo ”disco che verrà” e che vi suggeriamo di ascoltare qualora sia vostro desiderio comprendere i tratti caratteristici e peculiari di Art Express qui brevemente esposti:

La multidirezionalità della composizione/esecuzione, la raffinata sperimentazione timbrico/sonora, un universo sonoro complesso e magmatico talvolta ammorbidito da apparente ed estraniante leggerezza; questi aspetti rappresentano nell’insieme la cifra stilistica di Art Express.


Rimandando qualunque altra descrizione alla penna autorevole e “distante” di Gabriele Verdinelli (musicista, compositore e direttore d’orchestra di rara onestà intellettuale e artistica) che firma anticipatamente le note di copertina del “disco che verrà”.


Realisticamente ed entusiasticamente crediamo che Art Express sia un progetto musicale apprezzabile da un pubblico più ampio e aperto di quello italiano. Crediamo che sia necessario da parte nostra ipotizzare un percorso promozionale capace prima di tutto di stimolare lo sviluppo di una ricerca musicale che ha una sua direzione (o multidirezione) e che, per quanto ci riguarda, non è che all’inizio.


Crediamo che non sia sufficiente avere una buona idea ma che sia indispensabile ipotizzare un percorso di maturazione suggerito da buone idee e intuizioni, quindi perseverare e dare continuità al nostro progetto….diversamente sappiamo che il crepuscolo del buon gusto e del buon senso è sempre in agguato!


Concretamente vorremmo produrre e promuovere per il 2013 il nuovo lavoro discografico ma anche il live poiché è in questa ultima dimensione che Art Express mostra per intero il suo stato di grazia e la sua migliore energia.


Per questo lavoro preliminare ci siamo dati due mesi di tempo per individuare interlocutori autorevoli, interessati e interessanti con i quali sia ancora possibile ragionare in una direzione edificante e per queste ragioni siamo aperti a qualsiasi confronto e discussione in merito. Siamo consapevoli che si tratti di un periodo breve (considerati soprattutto i tempi di reazione del mercato musicale italiano) e che le nostre istanze rasentino la presunzione ma in alternativa a questo, per ovvie e impellenti esigenze artistiche, saremmo obbligati all’autoproduzione prima che l’autunno ingiallisca e sfiorisca le nostre idee!


Vi ringraziamo anticipatamente per l’attenzione e confidiamo in vostre notizie e considerazioni a stretto giro di posta



  Per contatti :  
   artexpress8@gmail.com    


NOTE DI COPERTINA “ART EXPRESS”

L’impatto immediato nell’ascolto di questo bel lavoro è una misteriosa impressione di omogeneità. Misteriosa perché appaiono evidenti le differenti matrici degli autori, le relative logiche e anche, probabilmente, l’arco di scrittura nel tempo dei vari brani.

La prima ovvia risposta è data dal timbro leggero, trasparente ed elegante dell’ampia sezione fiati, di chiara matrice classica nelle ance, su cui poggia in linea di massima il carico strutturale della maggior parte dei brani. Anche la ritmica in questo senso asseconda con rara cantabilità e morbidezza, sovrapponendo, oltre alla semplice scansione metrico – armonica, un’espressività sempre ben calibrata.

D’altra parte ciò non basta a spiegare un’unitarietà complessiva, anche per il programmatico utilizzo di elementi sicuramente vari, specialmente nel blocco principale di tutto il cd, composto da Maurizio Pulina. Fine e rigoroso pianista, Pulina ricorre infatti a materiali eterogenei ma con un’elaborazione dei suoi brani sicuramente personale, capace di dare un’impronta riconoscibile a tutto il suo lavoro.

Nell’intro, Liberazione, e in Medioevale affida solo ai fiati una breve struttura ritornellata, dove l’utilizzo di scale e armonie modali e l’interessante impasto timbrico danno un’evidente suggestione arcaicizzante. Anche le frasi, metricamente irregolari nonostante l’evidente simmetria, e l’utilizzo di pochissimi, semplici elementi ritmici, collaborano all’atmosfera sospesa.

L’irregolarità del metro la troviamo anche in Rock11, titolo forse ispirato al riff in 11/4 del basso, unitamente a linee tese che si dilatano facilmente in ampi intervalli. Anche qui la marcata suggestione ritmica non serve per un facile ricalco stilistico: la scrittura in fasce sovrapposte ricche di micro varianti riesce spesso a colorare la ripetizione degli elementi apparendo sempre interessante. Coerente in questo senso anche il bel solo di Marcello Peghin.

Lo stesso schema lo troviamo in Ipernoia, dove vengono frammentati e riutilizzati elementi standard del pop: l’effetto straniante non è mitigato dalla regolarità metrica che appare anzi, nel contesto, quasi beffarda.

In IperLauper invece, pur ritrovando procedimenti simili, ritorna l’atmosfera sospesa e vagamente arcaica dei primi brani, con un effetto interessante che ne evita la rigidità meccanica. Siamo lontani dall’omaggio di Miles Davis a Time after time: gli elementi della canzone in questo caso sono solo dei pretesti per destrutturare una convenzione e costruire un’altra cosa che si ascolta sempre con interesse e senso di attesa.

Il breve intermezzo di Bho! per colore e una certa atonalità sembra alludere alla musica colta contemporanea ed è quasi inevitabile per l’autore includere nel suo percorso di viaggio un omaggio alla Sardegna. È con vero piacere che si ascolta Ichnusa fusion, una volta tanto non la solita cartolina turistica che finisce sempre per banalizzare una straordinaria tradizione. Ritroviamo così i procedimenti già utilizzati per gli altri brani, per prime le micro varianti, così importanti nella musica sarda, con un risultato sicuramente godibile ma ben lontano da tanto jazz – rock - pop sardignolo che ci affligge quotidianamente.

L’Art Express di Maurizio Pulina ha comunque altri compagni di viaggio. Dagdad di Marcello Peghin, probabilmente una citazione della nota accordatura aperta detta dadgad, è un brano strutturalmente più consueto di quelli visti fino ad ora, ma il bel tema scaturisce integralmente dall’accordo iniziale suggerito dal titolo: un’idea semplice, ma con una coerenza sicuramente consona allo spirito unitario di tutto l’album.

Anche la versione di Scherzo di Sebastiano Dessanay scorre con logica e un’eleganza esecutiva che non cade mai in un formalismo fine a se stesso. I soli che intervallano le riprese del tema appaiono coerenti ed espressivi e, soprattutto, ben inseriti nel contesto.

Blues no Blues e Set Up di Giampiero Carta completano l’album: il primo con un bizzarro eclettismo che si dipana su una costruzione fondamentalmente convenzionale mentre il secondo chiude piacevolmente il lavoro con una semplice struttura ostinata che rimanda a certe atmosfere afro – latine.

Che dire degli esecutori? Semplicemente che sono tra il meglio che si possa trovare oggi in Sardegna. È preferibile comunque, in questo caso, rilevare l’equilibrio dell’insieme e l’eccellente fusione (merito anche di un’attenta ripresa sonora) piuttosto che le performance individuali: raro trovare, in quasi tutti i brani, una tale unitarietà d’intenti fra i vari musicisti.

È evidente quindi che questo viaggio eterogeneo tra autori, generi, interpreti e logiche musicali potrebbe ben difficilmente sortire l’effetto unitario dato dal suo ascolto senza un ottimo approccio esecutivo e un’idea artistica convincente del comporre. Un’idea che, in qualunque genere musicale, non può prescindere da una sincera adesione a un’estetica chiara e al possesso di una capacità tecnica professionale. Questo, a ben vedere, potrebbe costituire semplicemente la principale ragione dell’omogeneità in questo lavoro.

Tutto ciò ascoltando Art Express è facile da trovare. Per chi lo sa cercare.
Gabriele Verdinelli
Listen to all tracks demo on Myspace

01 - Rock11                            6 : 57                  (Maurizio Pulina)
02 - Liberazione                    0 : 58                  (Maurizio Pulina)
03 - IperLauper                      2 : 16                 (Maurizio Pulina)
04 - Ipernoia S.B.                   7 : 18                 (Maurizio Pulina)
05 - Medievale                       1 : 00                  (Maurizio Pulina)
06 - Blues no Blues               4 : 46                 (Gianpiero Carta)
07 - Scherzo                           6 : 08             (Sebastiano Dessanay)
08 - Bho!                                  0 : 57                 (Maurizio Pulina)
09 - Ichnusa fusion                4 : 14                 (Maurizio Pulina)
10 - Dagdad                            7 : 10                (Marcello Peghin)
11 - Set up                               3 : 20                (Gianpiero Carta)

Luca Chessa                            -    Sax Soprano
Giovanni Sanna Passino       -    Tromba    (01-02-03-04-10-11)
Emanuele Dau                         -    Tromba    (05-06-07-08-09)
Gianpiero Carta                       -    Clarinetto - Sax Tenore
Dante Casu                              -    Clarinetto basso
Marcello Peghin                      -    Chitarra
Paolo Spanu                            -    Contrabbasso - Basso elettrico
Maurizio Pulina                        -    Pianoforte - Piano elettrico
Carlo Sezzi                               -    Batteria
Luca Piana                               -    Batteria   (9)